Costituzione Consulta delle Associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie

Nel Consiglio Comunale del 30 luglio 2016 è stata costituita a Sant'Onofrio la "Consulta delle Associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie"

La costituzione è stata approvata all'unanimità, con gli auspici delle opposizioni affinché sia utilizzata per un effettivo coordinamento delle necessità del territorio e non si trasformi in un ulteriore ostacolo burocratico.

L'Assessore alla Famiglia Rosa Ferraro, nella sua relazione ha comunque chiarito quali vogliano essere gli obiettivi che la Consulta si prefigge. Ecco un estratto della relazione:



Il 21 maggio 2001, 191 Paesi partecipanti alla 54^ Assemblea Mondiale della Sanità hanno accettato la nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (International Classification of Functioning, Disability and Health - ICF) come “standard di valutazione e classificazione di salute e disabilità”. Lo scopo generale dell’ICF è quello di fornire un linguaggio standard e unificato che serva da modello di riferimento per la descrizione delle componenti della salute e degli stati ad essa correlati.

La disabilità è la condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale.

Una persona è definita “disabile” se presenta gravi difficoltà in almeno una delle seguenti dimensioni:
  • difficoltà nel movimento
  • difficoltà nelle funzioni quotidiane
  • difficoltà nella comunicazione (vista, udito o parola)
Quando una persona, ha una disabilità di qualsiasi natura essa sia, spesso tende ad essere identificata a primo impatto, come un soggetto in difficoltà, che ha necessità particolari a cui bisogna dare una risposta nel modo più veloce e impersonale possibile seguendo "sterili" standard diagnostici, considerando secondo questa prospettiva la disabilità come fenomeno che descrive totalmente e racchiude dentro di sé l'identikit della persona che abbiamo di fronte.

 Stephen Hawking, una delle menti più brillanti al mondo,
vive una grave situazione di disabilità
Credo che sia fondamentale invece seguire una strada diversa ed essere un po' più aperti e cercare di aprire le menti per capire e imparare da loro. La persona con cui entriamo in contatto prima di tutto è un individuo con specifiche peculiarità e caratteristiche che non possono essere racchiuse e "inglobate" nella sua disabilità. La persona disabile, vive spesso situazioni difficili, perché non solo si deve confrontare con i propri limiti, ma deve fare i conti con gli atteggiamenti di chiusura e con i tanti dubbi che le altre persone possono di frequente avere riguardo alle sue reali capacità e potenzialità.

Chi ha una disabilità, non chiede "corsie preferenziali", sente solo la necessità di essere ascoltato con le proprie peculiarità individuali e vuole essere parte integrante del proprio contesto di vita, con un ruolo attivo e di lotta per essere considerato non solo come una persona svantaggiata a cui la vita ha riservato qualche ostacolo e sorpresa in più, ma come una persona che come tutti gli altri vive a pieno la propria esistenza.
Disabilità e diversità per uno strano connubio vengono spesso collegate fra loro, chi è disabile si manifesta con la sua originalità rispetto alla norma e crea scompiglio, perché non "combacia" per le sue specifiche caratteristiche con lo stereotipo di "persona normale", però alla luce di quanto finora esposto è importante che la parola diversità non venga utilizzata e associata a un'altra parola per sottolineare l'espressione negativa e dispregiativa del termine; essere diverso, significa discostarsi dalla norma, ma questo non deve essere considerato di per sé negativo, perché dalla diversità si può e si deve imparare.

L’Amministrazione così come detto in campagna elettorale e come scritto in programma elettorale al punto 3.6, si propone, in linea con le normative OMS di aiutare e stare ancora più vicina alle associazioni, alle persone e alle famiglie con disabilità, creando la consulta comunale delle associazioni di persone disabili e delle loro famiglie.

Nasce per aiutare e rendere la “vita” più semplice alle persone con disabilità promuovendo integrazione all'interno delle scuole, del pubblico, nel sociale in genere e specialmente nelle proprie abitazioni.

La Consulta si adopererà a promuovere i bisogni definiti dal sistema di classificazione internazionale del funzionamento della disabilità e della salute (ICF) e degli altri sistemi che in seguito potranno essere adottati dall'Organizzazione Mondiale della sanità e in particolar modo vigilerà affinché ci sia piena accessibilità e fruibilità delle tecnologie riguardanti i sistemi di telecomunicazioni.
Sarà formata da un presidente, vive presidente, segretario e assemblea. La carica di presidente sarà ricoperta dal Sindaco o un assessore da lui delegato.

All'assemblea potranno partecipare tutte le associazioni tramite apposita comunicazione scritta indicando la persona incaricata a farne parte e dovrà altresì allegare l’iscrizione al registro di volontariato e una relazione in merito all'interesse delle problematiche delle persone con disabilità sempre se non indicate nello statuto. mentre per quanto riguarda i nuclei familiari con all'interno persone disabili, potrà partecipare sempre una sola persona delegata previa relazione indicanti gli interessi per i quali si desidera farne parte.

Questa Amministrazione vuole stare sempre più vicina alle persone disabili e creare le basi affinché questo prosegua anche in futuro, così da evitare situazioni spiacevoli, basta ricordare il mancato finanziamento del progetto "Case Accessibili" perché le pratiche non sono state consegnate per tempo dalla precedente amministrazione ai competenti uffici regionali.
Cari colleghi consiglieri, Amministrare Meglio è Possibile.



Incontro su partenariato provinciale qualificato per promuovere programmi di sviluppo locale

Comunicato del Sindaco Onofrio Maragò

Esprimo viva soddisfazione per l’incontro tenutosi in data odierna a Sant’Onofrio presso il Centro di Aggregazione Sociale “Falcone Borsellino” in cui 30 amministrazioni comunali rappresentate dai sindaci o da loro legati, insieme all’Ente Parco delle Serre, diverse Aziende private, rappresentanti di categoria ed organizzazioni sindacali hanno avviato un tavolo di concertazione finalizzato alla costituzione di un partenariato provinciale qualificato per promuovere programmi di sviluppo locale.
Hanno partecipato, invitati dal Comune ospitante, i comuni di Arena, Capistrano, Cessaniti, Drapia, Filogaso, Francica, Gerocarne, Ionadi, Limbadi, Maierato, Mileto, Monterosso, Parghelia, Ricadi, Rombiolo, San Calogero, San Costantino, San Gregorio, Serra San Bruno, Simbario, Sorianello, Soriano Calabro, Spadola, Spilinga, Tropea, Vallelonga, Vazzano, Zambrone, e Zungri.

All’incontro mattutino, avvenuto all’insolito orario delle 8,30, hanno presieduto i lavori il Consigliere Regionale On. Michele Mirabello e il Consigliere Regionale con delega all’Agricoltura On. Mauro D’Acri.

L’On. Mirabello ha posto l’accento sull’importanza dell’avvio di questo tavolo tecnico e sul ruolo che i comuni avranno in questa nuova programmazione che potrà trasformarsi in un’importante occasione di sviluppo economico, sociale e culturale per l’intero territorio vibonese.

L’on. D’Acri ha giudicato positivamente lo spirito dell’iniziativa sfatando il mito della politica negativa e sottolineando come il governo regionale in questa nuova programmazione abbia puntato molto sulle funzioni dei GAL per promuovere lo sviluppo nelle aree rurali e come strumento di aggregazione delle politiche di sviluppo che guarda all’intero territorio e non al singolo comune, in controtendenza con quanto avvenuto in passato.

Ha inoltre elogiato il lavoro instancabile dei sindaci, definendoli “sentinelle del territorio”, per aver innescato un processo che darà loro, l’opportunità di vedere realizzate le innumerevoli istanze che arrivano in particolare dal tessuto produttivo del loro territorio. La chiave del successo sarà senz’altro una buona programmazione che dovrà essere frutto di un serrato confronto, facendo tesoro degli errori del passato per cercare di non ricadere negli stessi.

Si è aperto successivamente un dibattito nel quale i diversi sindaci e i rappresentanti di categoria sindacale hanno avuto modo di confrontarsi in maniera schietta; confronto nel quale è emersa l’esigenza di ridare dignità ai territori. In questo nuovo partenariato, i comuni non dovranno essere considerati semplici numeri ma protagonisti di una programmazione integrata che avrà lo scopo di rilanciare i loro territori con interventi integrati con forte valenza e radicamento territoriale, che dovranno incentivare lo sviluppo e la crescita a partire dalle risorse presenti.

Da tutti è stato condiviso che l’incontro odierno segnerà l’avvio di una serie di incontri che coinvolgeranno i vari soggetti pubblici e privati dislocati nell’intero territorio provinciale nei quali gli stessi parteciperanno attivamente alla redazione di un Piano di Azione Locale che verrà ufficialmente presentato alla Regione Calabria e che conterrà tutti gli interventi da realizzare negli anni della nuova programmazione.

L'archiviazione dei documenti

Tra poche settimana la pubblica amministrazione affronterà un passaggio molto importante.
Dal 12 agosto tutti i documenti dovranno essere conservati in originale in maniera digitale.

Alla base di tutto, c’è l’esigenza di dematerializzare i documenti, ovvero trasformare quelli cartacei in file digitali. Tutta la documentazione su carta accumulata negli anni, che ogni giorno spedisce e riceve, può essere sostituita dalla sua riproduzione in digitale e conservata a lungo in un archivio digitale.

Tutte le tipologie di documenti possono essere dematerializzate: dagli ordini alle bolle, dai contratti alle fatture, dai registri contabili a qualsiasi altro documento, eliminando così grandi quantità di carta a favore di file che occupano solo memoria virtuale e non spazio fisico. Ciò si traduce in un minore spreco di carta, in un minor tempo per archiviare documenti e cercare dati, nel liberare intere stanze dedicate agli archivi. Ma soprattutto nella migliore conservazione di documenti sensibili al passare del tempo, che rischiano di deteriorarsi, con documenti elettronici sicuri e di facile consultazione.

La dematerializzazione non ci permette solo di eliminare fisicamente la carta ma ci consente di lavorare in maniera più efficiente e rapida: gli applicativi software di gestione elettronica dei documenti ci permettono di accedere ai dati, elaborarli e scambiarli con maggiore rapidità e trasparenza.

L'Amministrazione si sta muovendo in tempi rapidi, per colmare le distanze di un percorso fermo da 8 anni, per essere pronti e arrivare alla data del 12 agosto con una struttura tecnologica adeguate ad un modo completamente diverso di concepire la gestione dei dati e quindi i rapporto con i cittadini.



Segnaliamo inoltre che l'Università della Calabria ha istituito il corso di laurea in: Gestione e Conservazione dei Documenti Digitali. Sicuramente un occasione per molti da non lasciarsi sfuggire per acquisire una competenza che sarà sempre più richiesta.

Saranno messi a disposizione degli studenti laboratori attrezzati per lo svolgimento delle attività didattiche e spazi virtuali per l’apprendimento a distanza, con comunicazione on line tra studenti e docenti. A conclusione del percorso di studio è obbligatorio un tirocinio presso un’azienda, un ente o un centro di ricerca o di servizi che consenta di mettere in pratica le competenze acquisite. La prova finale consiste in un elaborato scritto che può anche essere costituito dal report finale dell’attività di tirocinio.
Per ulteriori informazioni: Portale Unical  

Consiglio Comunale del 22 luglio 2016


Ordine del Giorno:
  1. Surroga Consigliere Comunale Rosella Ferraro con Gregorio Profiti
  2. Adesione Contratto di fiume per il Bacino Imbrifero del Mesima e dei suoi affluenti idrografici
  3. Approvazione Rendiconto di Gestione Esercizio finanziario 2015


Consiglio Comunale del 22 luglio 2016

Intervento Assessore Casuscelli sull'Adesione Contratto di fiume per il Bacino Imbrifero del Mesima e dei suoi affluenti idrografici:

I Contratti di Fiume (CdF): sono strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale.

I soggetti aderenti al CdF definiscono un Programma d’Azione (PA) condiviso e si impegnano ad attuarlo attraverso la sottoscrizione di un accordo, che rientra nell’ (Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale - AQST) la cui sottoscrizione porta, nell'ambito di un percorso di riqualificazione fluviale, all'adozione di un sistema di regole caratterizzato da una serie di criteri: utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale.

Gli elementi che entrano in gioco in questo accordo sono:

  • una comunità (comuni, province, ato, regione, associazioni, imprese, cittadini, ecc.)
  • un territorio (suoli, acque, insediamenti, aria, ecc.)
  • un'insieme di politiche e di progetti a diverse scale/livelli

Ci sarà un’azione volta al perseguimento di strategie quali, ad esempio:

  • riduzione dell'inquinamento delle acque e salvaguardia dell'ambiente acquatico e degli ecosistemi ad esso connessi; 
  • coordinamento con gli interventi di riduzione e prevenzione del rischio idraulico; 
  • uso sostenibile delle risorse idriche; riequilibrio del bilancio idrico; · riqualificazione dei sistemi ambientali     e paesistici afferenti ai corridoi fluviali;
  • miglioramento della fruizione turistico/ambientale del fiume e delle aree perifluviali; 
  • condivisione delle informazioni e diffusione della cultura dell'acqua.

Per quanto riguarda il comune di Sant’Onofrio esso rientra nel bacino imbrifero del Mesima e dei suoi affluenti, e vede il coinvolgimento con molti altri comuni della provincia di Vibo Valentia e di quella di Reggio Calabria.

Nell’ambito del territorio santonofrese ci ritroviamo ad avere come affluente del Mesima il Torrente Lavatoi che nasce all’incirca dalla località “Carcara”, ed arriva poco più sotto della zona del “Fego” dove va ad incontrarsi con il fiume Mesima. Questo sottobacino presenta delle problematiche importanti come quella del depuratore comunale che si trova in una condizione di estremo pericolo, in quanto da novembre 2015 a causa di un evento franoso si trova con le vasche e pozzetti esposti sul ciglio di una fossa carsica, oltre ad avere le tubazioni tranciate che scaricano direttamente all’interno di questo fossa, dove il torrente lavatoi scorre all’interno di un canale sotterraneo. Tutto ciò quindi crea attualmente una condizione di rischio abbastanza critica, che potrebbe evolversi  con conseguenze devastanti sia dal punto di vista ambientale che igienico-sanitario che si ripercuoterebbero non solo sulla comunità santonofrese ma anche lungo il corso del fiume Mesima ed anche lungo la fascia costiera in prossimità della foce del fiume.

Quindi come potete notare è tutto correlato tra ciò che succede a monte ed a valle di un bacino idrografico dove all’interno di esso si vedono coinvolti diversi comuni.

Per questo i contratti di fiume rappresentano strumenti utili dove i comuni condividono il principio che solo attraverso una sinergica e forte azione di tutti i soggetti insediati, pubblici e privati, si possa invertire la tendenza al degrado territoriale/ambientale del nostro Fiume e perseguire adeguatamente gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile.

Adesione al partenariato PIAR - Progetti Integrati per le Aree Rurali

È stato approvato, nel Consiglio Comunale del 15 luglio 2016 il

L'Adesione al partenariato PIAR


Estratto del Consiglio Comunale del 15 luglio 2016

Di seguito la relazione del Consigliere Comunale delegato all'Agricoltura Marcello Mattioli:

Il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Calabria prevede una serie di misure a favore degli enti locali, per l’infrastrutturazione ed il miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali.
 Quindi, si presenta l’opportunità di una progettazione integrata (PIAR) (Piano Integrato Aree Rurali) per ambiti territoriali omogenei, per l’attivazione di risorse essenziali fini dello sviluppo sostenibile delle comunità in area agricola.

I PIAR-  sono Progetti Integrati per le Aree Rurali che promuovono e realizzano interventi pubblici coordinati, destinati ad adeguare le dotazioni infrastrutturali, a migliorare la dotazione dei servizi essenziali a favore delle popolazioni locali. Tutte le iniziative perseguono il miglioramento della qualità della vita e dell’attrattività delle aree rurali.

Interventi Principali per Enti Locali:

Misura 4

  • 4.1.2 Investimenti che riguardano l’infrastrutturazione necessaria allo sviluppo, all’ammodernamento dell’agricoltura e della silvicultura – (Investimento in infrastrutture – Strade interpoderali e elettrificazione rurale);
  • 4.1.4 Infrastrutturazione per la gestione efficiente delle risorse idriche, bacini di accumulo e reti di distribuzioni;
  • 4.1.5 Investimenti non produttivi connessi all’adempimento degli obiettivi agro-climatici ambientali dello sviluppo rurale (Sostegno a rimboschimento di aree ripristino di aree agricole);
  • 4.1.6 Acquisto attrezzature a difesa della biodiversità in aree protette;

Misura 7

  • 7.1  Sostegno alla stesura ed all’aggiornamento di piani Comunali e dei villaggi e dei servizi comunali di base;
  • 7.2   Investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento o all’espansione di ogni tipo di infrastruttura su piccola scala, compresi gli interventi nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico;
  • 7.3 Installazione, miglioramento ed espansione di infrastrutture a banda larga e di infrastrutture passive, nonché la fornitura di accesso alla banda larga e ai servizi di pubblica amministrazione online;

Misura 8

  • 8.1 Imboschimento e creazione di aree boscate
  • 8.2 Prevenzione dei danni da incendi e calamità naturali

Pertanto, si pone quindi l’esigenza di intraprendere un percorso di approfondimento e di elaborazione di un piano comprensoriale sinergico fra i diversi attori istituzionali del territorio.
Perciò, siccome le risorse per intervenire nelle aree rurali sono sempre più esigue, il nostro comune Sant’Onofrio, non può perdere l’occasione di aderire ai progetti PIAR, visto che il nostro territorio rurale ha bisogno di interventi, non solo infrastrutturali ma anche di servizi.
Obbiettivo e quello di creare una strategia di sviluppo sinergica, a supporto delle imprese agricole e delle comunità residente in aree rurali.

L’attuale Amministrazione ha vagliato l’opportunità di aderire per l’attuazione delle misure previste dal programma di sviluppo rurale 2014-2020, all’area del bacino dell’Angitola.
Area che comprende comuni di importanza strategica (Pizzo, Francavilla, Maierato, Filadelfia, Filogaso, Monterosso, Polia, e Capistrano) con la quale S.Onofrio, potrà sviluppare progettazioni coerenti, per migliorare il territorio rurale ed insieme, trovare strategie coerenti in modo che il vibonese, sia un luogo dove l’agricoltura il paesaggio e la bellezza naturalistica, siano mete, regionali, nazionale e perché no!, anche internazionali.

Regolamento Raccolta differenziata

È stato approvato, nel Consiglio Comunale del 15 luglio 2016 il

Regolamento per la Raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani e assimilati


Estratto del Consiglio Comunale del 15 luglio 2016

Di seguito la relazione dell'Assessore Felice Casuscelli:

Differenziare per un paese che guarda al futuro
In questo mio intervento vi esporrò le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale verso una nuova gestione dei rifiuti, attraverso la raccolta differenziata “porta a porta” ed in più illustrerò sinteticamente il regolamento di come vogliamo garantire e normare il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e suoi assimilati, promuovendo la raccolta differenziata “porta a porta”.
Tra le motivazioni riportiamo tutti quei problemi legati allo smaltimento dei rifiuti in discarica, i costi esorbitanti sostenuti dai cittadini nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ed infine, anche le condizioni igieniche sanitarie ed ambientali in cui versano le aree dove sono posizionati i cassonetti, dove più delle volte diventano zone di accumulo di rifiuti che non provengono solo dai cittadini presenti in questa comunità ma anche da cittadini di paesi limitrofi. Queste ultime cause alla fine contribuiscono al propagarsi di fenomeni di randagismo, presenza di topi oltre al fatto che nei periodi estivi diventano zone in cui si emanano odori sgradevoli.
Per sopperire a tutta questa situazione l’Amministrazione attuale ha effettuato una attenta analisi mediante il consigliere Mattioli Marcello basata sia sui problemi citati precedentemente ma anche sul piano economico. Da tale analisi si evince che la spesa sostenuta nel 2015 per la gestione dei rifiuti è pari a € 333.000,00 euro. Solo nel primo semestre del 2016 sono stati spesi 171.000,00 euro e se continuassimo con questa identica situazione nel secondo semestre si spenderanno 160.000,00 euro alla fine dell’anno in poche parole saranno 108,00 euro a cittadino.
Mentre se si promuoverà la raccolta differenziata porta a porta, in cui verranno impegnate all’inizio, delle spese come l’acquisto di un mezzo di medie dimensioni (Daily), con l’obbiettivo di poter completare il percorso cittadino, ed inoltre, il materiale necessario (Buste e Pattumiere), per assicurare una corretta distinzione dei prodotti da smaltire, dai calcoli effettuati ci sarà un risparmio in un solo semestre di circa 34.000,00 euro, giustificato dal fatto che diminuirà il conferimento in discarica della frazione indifferenziata.
Quindi l’obbiettivo che ci siamo prefissati è stato quello di trovare soluzioni più adeguate, sia per ridurre le spese, ma anche quelle di trovare soluzioni ecocompatibili, nel rispetto dell’ambiente.
Dopo aver considerato tutte le misure necessarie per partire con una nuove gestione dei rifiuti basata sulla raccolta differenziata porta porta è stato redatto un nuovo Regolamento con il supporto del consigliere Giuseppe Ruffa.




REGOLAMENTO:
Il Regolamento del Servizio per la gestione dei rifiuti solidi urbani e suoi assimilati è molto importante in quanto rappresenta il primo atto normativo che disciplina l’insieme delle nuove regole che i cittadini Santonofresi dovranno rispettare per la raccolta dei rifiuti.
Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, racchiude le “norme in materia ambientale” e rappresenta la base di riferimento dei principi generali che regolano la gestione dei rifiuti, la modalità di raccolta differenziata, gli obblighi e divieti, sistemi sanzionatori e disposizioni finali.
In buona sostanza, il principio secondo il quale chi inquina paga, mentre chi è virtuoso viene premiato, è il concetto cardine alla base del nuovo Regolamento.
Esso, intende normare le modalità di raccolta dei rifiuti con l’obiettivo di promuovere la raccolta differenziata. Per raccolta differenziata si intende la raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato al tipo ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico.
Nel momento in cui verranno rimossi i cassonetti dalle strade partirà la nuova raccolta differenziata “porta a porta”, per cui ci sarà una raccolta e una differenziazione domiciliare in buste o contenitori, dove gli utenti sono obbligati a differenziare i rifiuti secondo le varie frazioni merceologiche.
L’ente conferirà a tutti gli utenti domestici e non, censiti dall’Ufficio Tributi, relativamente a tutto il territorio comunale, buste, che dovranno essere di tipo biodegradabile per la frazione organica ed in più contenitori, compostiere alle utenze dotate di giardino, che ne faranno richiesta o altro materiale utile al raggiungimento delle percentuali di raccolta fissate per legge. Resta comunque a carico degli utenti fornirsi dei dispositivi ritenuti più idonei ai fini della raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Il servizio di raccolta differenziata si svolge per le seguenti tipologie di rifiuti urbani e assimilati: frazione organica compostabile (umido), non riciclabile (indifferenziato), carta e cartone, vetro, alluminio e plastica.
Invece per quanto riguarda gli ingombranti e beni durevoli ci sarà un ritiro, presso il domicilio dell’utente, cioè davanti al portone o cancello dell’abitazione. Questo ritiro dovrà essere prenotato con modalità stabilite dalla giunta comunale.
Le predette utenze si dovranno attenere scrupolosamente al calendario ed alle modalità di raccolta previsti dal servizio “Porta a Porta”. Le buste devono essere depositate per il ritiro solo dopo essere state riempite completamente, fatta eccezione per quelle destinate a contenere la frazione organica umida, assoggettata a maggior frequenza di raccolta;
Mentre per quanto riguarda le utenze commerciali, produttive, uffici pubblici, scuole etc.. saranno consegnate buste e contenitori della capacità necessaria, secondo la tipologia e la quantità di prodotto differenziato generalmente conferito dall’attività.
Per quanto riguarda l’informazione e la comunicazione, il Comune di S. Onofrio garantisce la più ampia e immediata informazione agli utenti, anche nel pubblicizzare i risultati raggiunti, per ottenere la piena collaborazione ed una consapevolezza diffusa sull’ambiente, con l’obbiettivo di migliorare i risultati.
Il regolamento elenca nella parte III una serie di obblighi e divieti che in caso di trasgressione saranno sanzionati in base a quanto stabilito dagli art. 255 del D. Lgs.152 del 03/04/2006 .
Il presente regolamento entra in vigore dalla data di esecutività della deliberazione di approvazione dello stesso.
Mi avvio alla fine del mio intervento sostenendo che Siamo tuttavia ugualmente certi e convinti che solo attraverso una seria e puntuale differenziazione dei rifiuti si possa cominciare, grazie al senso civico ed ambientale dei cittadini Santonofresi, ad abbassare prima possibile i costi della spazzatura, e migliorare le condizioni ambientali.

Forum: prospettive di sviluppo delle aree rurali del comprensorio di S.Onofrio

Gentilissimi Operatori Agricoli e Associazioni operanti nel territorio di S.Onofrio, con la presente lettera, l’attuale Amministrazione, intende invitarvi  a partecipare al tavolo di lavoro per la ricerca e l’individuazione di obbiettivi comuni sullo sviluppo delle aree rurali nel comprensorio di S.Onofrio.


Tematiche da discutere
·      Sviluppo del territorio;
·      Ricerca di obbiettivi comuni;
·      Coltivazione e utilizzo di terreni incolti;
·      Promozione dei prodotti locali;
·      Creazione di una mensa utilizzando prodotti a Km 0 (autogestita);
·      Creazione di una Cooperativa di comunità;
·      Multifunzionalità nell’agricoltura;

A tal proposito si chiede la disponibilità a partecipare all’incontro fissato per Martedì 26 Luglio    alle ore 18.30 presso la Centro di Aggregazione “Falcone Borsellino” di S.Onofrio.

PIAR: l'importanza di trovare strategie comuni per lo sviluppo del nostro territorio

Il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Calabria prevede una serie di misure a favore degli enti locali, per l’infrastrutturazione ed il miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali.
 Quindi, si presenta l’opportunità di una progettazione integrata (PIAR) (Piano Integrato Aree Rurali) per ambiti territoriali omogenei, per l’attivazione di risorse essenziali fini dello sviluppo sostenibile delle comunità in area agricola.


I PIAR-  sono Progetti Integrati per le Aree Rurali che promuovono e realizzano interventi pubblici coordinati, destinati ad adeguare le dotazioni infrastrutturali, a migliorare la dotazione dei servizi essenziali a favore delle popolazioni locali. Tutte le iniziative perseguono il miglioramento della qualità della vita e dell’attrattività delle aree rurali.
Pertanto, si pone quindi l’esigenza di intraprendere un percorso di approfondimento e di elaborazione di un piano comprensoriale sinergico fra i diversi attori istituzionali del territorio.
Perciò, siccome le risorse per intervenire nelle aree rurali sono sempre più esigue, il nostro comune Sant’Onofrio, non può perdere l’occasione di aderire ai progetti PIAR, visto che il nostro territorio rurale ha bisogno di interventi, non solo infrastrutturali ma anche di servizi.
Obbiettivo e quello di creare una strategia di sviluppo sinergica, a supporto delle imprese agricole e delle comunità residente in aree rurali.

L’attuale Amministrazione ha vagliato l’opportunità di aderire per l’attuazione delle misure previste dal programma di sviluppo rurale 2014-2020, all’area del bacino dell’Angitola.  
Area che comprende comuni di importanza strategica (Pizzo, Francavilla, Maierato, Filadelfia, Filogaso, Monterosso, Polia, e Capistrano) con la quale S.Onofrio, potrà sviluppare progettazioni coerenti, per migliorare il territorio rurale ed insieme, trovare strategie coerenti in modo che il vibonese, sia un luogo dove l’agricoltura il paesaggio e la bellezza naturalistica, siano mete, regionali, nazionale e perché no!, anche internazionali.

Interventi Principali per Enti Locali:

Misura 4
·         4.1.2 Investimenti che riguardano l’infrastrutturazione necessaria allo sviluppo, all’ammodernamento dell’agricoltura e della silvicultura – (Investimento in infrastrutture – Strade interpoderali e elettrificazione rurale);
·         4.1.4 Infrastrutturazione per la gestione efficiente delle risorse idriche, bacini di accumulo e reti di distribuzioni;
·         4.1.5 Investimenti non produttivi connessi all’adempimento degli obiettivi agro-climatici ambientali dello sviluppo rurale (Sostegno a rimboschimento di aree ripristino di aree agricole);
·         4.1.6 Acquisto attrezzature a difesa della biodiversità in aree protette;

Misura 7
·         7.1  Sostegno alla stesura ed all’aggiornamento di piani Comunali e dei villaggi e dei servizi comunali di base;
·         7.2   Investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento o all’espansione di ogni tipo di infrastruttura su piccola scala, compresi gli interventi nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico;
·         7.3 Installazione, miglioramento ed espansione di infrastrutture a banda larga e di infrastrutture passive, nonché la fornitura di accesso alla banda larga e ai servizi di pubblica amministrazione online;


Misura 8
·         8.1 Imboschimento e creazione di aree boschive
·         8.2 Prevenzione dei danni da incendi e calamità naturali
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