Il grande imbroglio ai danni dei cittadini di Sant’Onofrio.

 


Fin da quando si è piccoli ci viene insegnato che ogni cosa ha un nome. E questo lo sanno tutti.
Quando però non si è lucidi, magari perché qualcuno ti mette paura, allora ci si può confondere. E anche questo lo sanno tutti.

Ebbene, se si chiama ecodistretto vorrà dire che si tratta di un qualcosa ben definito, tanto è vero che viene specificato in documenti ufficiali che non possono essere contestati. Una discarica di servizio annessa all’ecodistretto è quindi una cosa ben diversa, non solo è un’altra parola ma definisce un impianto diverso. Quindi è chiaro a tutti che sono due cose distinte. Diteglielo al signor sindaco perché continua ad insistere nel confondere questi concetti elementari. E lo fa in presenza dei sindaci di molti comuni della provincia presenti nell’assemblea dell’ATO di Vibo Valentia, Facendo brutta figura.

Nei comizi il signor sindaco ha tuonato che la prima cosa che avrebbe fatto era quella di negare la realizzazione della discarica a Sant’Onofrio. A voglia a dirgli che nessuno l’aveva proposta. Vabbè.
Nella riunione ATO dei sindaci del 21 ottobre 2021 però non dice nulla, come si può vedere dal verbale pubblicato. Quindi aspetta fino al 19 novembre scorso per mandare una lettera di revoca della disponibilità del Comune di Sant’Onofrio per la realizzazione dell’ecodistretto. A distanza di un mese e mezzo dall’insediamento manda la lettera all’ATO, ma solo perché spinto da quello che si scriveva nei social, altrimenti era distratto da altro, sicuramente a pensare come cacciare le associazioni di volontari, protezione civile e calcio, dai locali loro assegnati regolarmente, con avviso pubblico.

Intanto però, la gara internazionale per effettuare lo studio di fattibilità per la realizzazione dell’ecodistretto viene avviata in data 8 novembre 2021 con scadenza il 9 dicembre 2021, cioè domani. La gara prevede in questo momento solo la fase di studio per la verifica che l’ecodistretto si possa realizzare in uno dei siti indicati in una relazione tecnica a cura della Regione Calabria. Solo se l’esito dello studio di fattibilità è positivo si potrà procedere alla progettazione e solo dopo alla realizzazione. Quindi basta aspettare pochi mesi e avere una risposta, sicura e competente, e solo dopo decidere se rinunciare ad un impianto di tipo industriale che porta circa 50 posti di lavoro ed entrate annuali straordinarie al comune. Altri lo hanno capito.
Ci si chiede quindi: Perché il sindaco non ha detto nulla nel corso dell’assemblea dei sindaci ATO 4 di Vibo Valentia del 21 ottobre 2021? Nella seconda assemblea, che si è tenuta lo scorso 3 dicembre e di cui sappiamo dai giornali, ci risulta che abbia detto ai sindaci presenti di non essere contrario all’ecodistretto ma solo che ci sono motivi tecnici per cui non si può fare. È vero?
E siccome non può smentirlo, perché si ostina a dire che non si può fare, quando sarà lo studio di fattibilità messo a gara a dirlo con la certezza di progettisti esperti di alto livello? Basta aspettare pochi mesi ed i suoi dubbi saranno svelati.

Ricordi signor sindaco il suo motivetto dei comizi: mente sapendo di mentire. A questo punto chi è che mente? Da quello che si può constatare, il sindaco dice una cosa e ne pensa un’altra, dovrebbe a questo punto farsi degli esami, a meno che quello che sta portando avanti è un disegno preciso di cui lui ha degli interessi e non altri. A nulla serve convocare un consiglio comunale in tutta fretta ormai, quando le procedure di gara per lo studio di fattibilità saranno già scadute e la deliberazione che la maggioranza vorrebbe approvare avrà delle implicazioni sulle casse comunali, con un danno erariale però che sarà a carico dei consiglieri. Che ci sia un possibile danno economico lo dice espressamente la Presidente dell’ATO in una lettera inviata al sindaco e a cui è stato detto anche nella riunione dei sindaci. E noi informeremo prontamente la Corte dei conti.

E infine, il sindaco si ricorda che aveva promesso un consiglio aperto? Perchè non vuole comitati e associazioni a partecipare? Di cosa ha paura? Perché i comitati e le associazioni non lo hanno accompagnato per dargli supporto nell’assemblea ATO del 3 dicembre scorso, convocata su sua richiesta per la revoca della disponibilità? Non glielo aveva detto?

Tante domande, tanti dubbi, si può pensare solamente ad un grande imbroglio.

Il Gruppo Consiliare Tre Spighe

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